Non fraintendere le mie parole provocatorie del titolo di questo post: L’ANSIA E’ UNA COSA SERIA.
L’essere ansiosi, però, ti fa fare delle cose sciocche per soddisfare dei tuoi bisogni, per allentare la tua stessa ansia.
Il primo bisogno di un ansioso sai qual è? Essere rassicurato subito.
E se con le persone che ci stanno accanto non ci sentiamo al sicuro o capiti, non resta che iscriversi in qualche bel gruppo social che condive il tuo stesso disagio. Soprattutto se ti senti solo!
E’ da più di due anni che mi sono iscritta in almeno quattro di questi gruppi (tutti rigorasamente chiusi e non pubblici) per capire di più il fenomeno ed approfondire.
Non discuto la forza aggregatrice del gruppo (esistono gruppi social per ogni cavolata, figuratevi per le cose più importanti), l’illusione di sentirsi capiti, rassicurati, coccolati, compatiti, giustificati.
Discuto dell’effetto subdolo di:
- “a me il farmaco x ha creato problemi, secondo voi quante gocce dovrei prenderne?”
- “ho fatto l’ecocardiogramma, ma se c’era qualcosa saltava fuori? Cosa posso avere?”
- “sono una stupida, non ne combino una giusta, sono poco intelligente…la regina dei casini…non ne uscirò mai”
- “soffro di giramenti continui di testa, se qualcuno ne soffre mi dite come sta gestendo la cosa?”
- “ho la digestione che si blocca, soffrirò di un brutto male?”
- “bisogna mantenere la calma e pregare che l’ansia vada via”
Poi c’è chi condivide ciò che mangia a pranzo, chi da il buongiorno, chi la buonotte, qualche battuta sull’ansia e sull’essere forti: cose più o meno frivole che non fanno certo male, come in qualsiasi altro gruppo social.
Se c’è qualcuno che racconta la sua storia e come ne sia uscito fuori imparando a gestire l’ansia raccontando il suo percorso terapeutico grazie ad un professionista diventando, magari, un modello di speranza e di lavoro su se stessi, c’è sempre qualcuno pronto a dire “ma il mio caso è differente”, “beato tu, io mi sveglio ogni giorno sperando che passi”, “si ma su di me non funziona”.
Se c’è un professionista che cerca di dare delle indicazioni su quello che viene condiviso e non sta al gioco del “poverino, quanto mi dispiace gioia, sono pronto a sentire le tue lamentele, che pena, etc etc”, allora vieni fatto fuori.
La cosa allarmante è che qualcuno lancia messaggi terrificanti del tipo ” e’ ora di uscire di scena da questo mondo”, alludendo ad un terribile gesto creando ancora più panico ed ansia. Mi chiedo cosa fanno gli admin in questo caso: è un fake o è una richiesta vera? A nulla valgono le segnalazioni.
Inoltre, spesso chi gestisce questi gruppi sono persone che non sono formate a fare supporto psicologico vero.
Sono persone che, magari, hanno visto il mostro con i loro occhi e ne soffrono ancora ma sono ben lontani dal dare consigli se non riportare la loro esperienza: se hai il cancro o lo hai sconfitto, puoi raccontare come ci si sente e quali sono le emozioni che si vivono, riesci ad essere molto empatico con chi soffre il tuo stesso disagio, ma non per questo diventi medico!
Una cosa è certa…chi fa parte di questi gruppi non dorme sonni tranquilli, il che è esattamente l’opposto di quello che volevano ottenere chi vi si è iscritto!
Partecipa al seminario gratuito “Distruggi gli attacchi di panico” per sapere come ricevere o dare supporto emotivo a chi soffre di ansia ed attacchi di panico.
Sabato 1 aprile alle ore 17 presso i locali della Università Popolare degli Studi Siciliana ti spiegherò come fare.
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